Festa di San Vito: scopriamola insieme

Le feste religiose ad Ischia sono molteplici e tra queste non possiamo non citare la festa di San Vito, il santo patrono del comune di Forio, la cui durata è di ben quattro giorni: il 14-15-16-17 giugno.
Tutti gli ischitani abitanti del comune e i turisti che si ritrovano a visitare l’isola durante questo periodo accolgono l’occasione per far festa grazie alle celebrazioni religiose, le processioni, i concerti, oltre che lo spettacolo pirotecnico tipico dell’ultima serata, considerato dai più il più bello tra tutti quelli che avvengono durante le altre feste religiose.
Naturalmente l’importanza del santo patrono non è tangibile solo durante la festa di San Vito, è possibile avere prova dell’affetto che gli ischitani provano per il santo anche visitando la Chiesa di San Vito.

La Chiesa di San Vito

La Chiesa di San Vito è una delle più antiche di tutta l’isola e la fondazione della parrocchia risale al 1306, anno durante il quale furono eseguiti i lavori di ristrutturazione di una piccola chiesa preesistente.
Nel 1735 iniziarono poi ampi lavori durante i quali vennero create le navate laterali, il transetto e l’abside; mentre nella metà dell’800 venne ridefinita la facciata e i due campanili con la copertura a forma di cappello cinese.
Bisogna invece aspettare il 1881 per veder piazzata sulla facciata una maiolica raffigurante San Vito.
La Chiesa di San Vito appare poi maestosa ed imponente, conta ben dieci cupole e possiede il campanone più grande di tutta l’isola, non manca anche una biblioteca contenente 5.000 volumi. 
Non mancano, inoltre, le opere d’arte e tra queste vi segnaliamo, sulla destra, un polittico di legno del XV-XVI secolo raffigurante la Madonna delle Grazie e Santi, oltre che due oculi con l’Annunciazione.
Il secondo altare invece è caratterizzato da una tela che raffigura San Giuseppe, San Nicola e San Rocco.
Sul lato dell’altare maggiore troviamo invece una Maddalena di un pittore locale risalente al 1710 ed una Trinità con Santa Cecilia e San Gennaro del 1636 di Calise.
All’interno dell’abside rettangolare, caratterizzato da una cupola ellittica, vi è un altare di marmo oltre che una pala che raffigura la Vergine in gloria con San Vito e Santa Caterina d’Alessandria con in alto la Trinità ed in basso un panorama del Comune di Forio, una meravigliosa tela di Alfonso di Spigna del 1745.
A sinistra dell’altare troviamo finalmente il protagonista, San Vito, una statua in legno lo raffigura in tutta la sua importanza.
Non mancano altre opere d’arte mozzafiato, protagoniste anche della sacrestia in cui si trovano alcune statue in legno risalenti all’800 oltre che due dipinti, ma quello che davvero toglie il giano sono due capolavori: la pietà del Di Spigna ed una statua argento e rame dorato che raffigura interamente San Vito, opera conservata nella basilica.

La leggenda 

Dietro la festa di San Vito, come per molte delle bellezze ischitane, troviamo una leggenda che la accompagna e che la avvolge in una sorta di mistero.
La leggenda narra che durante la metà del diciannovesimo secolo, Ischia, ma soprattutto la zona coincidente con il comune di Forio, venne invasa da un’epidemia terribile che finì per causare ingenti danni alla coltivazione della vite, coltivazione che sappiamo essere, ancora oggi, essenziale per gli ischitani sia dal punto di vista culturale che tradizionale ed economico.
Quest’epidemia causò dunque numerosi problemi fino a che non approdò una nave carica di zolfo proveniente dalla Sicilia, zolfo che doveva essere distribuito, secondo un giovane San Vito, proprio sulle viti per poterle salvare.
Ebbene, secondo la leggenda, fu proprio quel giovane a salvare le viti foriane e quindi a permettere agli ischitani di portare avanti una delle attività principali dell’isola e, per questo, ancora oggi i foriani non mancano mai all’appuntamento per venerarne la figura e anche per i turisti quei giorni possono essere magici e pieni di bellezza, un motivo in più per visitare l’isola di Ischia anche a giugno.

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