Creature nel mare di Ischia: ma quanto è bello lo scorfano?

Se amate fare snorkeling, sarà facile imbattersi in una delle creature del mare di Ischia considerata fra i pesci più brutti del mar Tirreno, così tanto che nei dintorni di Napoli si usa dire ad una persona considerata non tanto bella “pare nu scuorfan”.

Di certo, questi pesci non si possono definire campioni di grazia ma, a guardarli meglio e con più attenzione, queste creature hanno una loro particolare attrattiva, uno charme tipico da creatura degli abissi quasi di mostro dei mari che fanno pensare alle creature della preistoria che nella nostra immaginazione è popolata sempre da esseri fantastici formati da razze diverse. Di certo la cosa è che lo scorfano non può essere oggetto di ammirazione ma ha l’incredibile capacità di mimetizzarsi con il fondale, le piante acquatiche e gli scogli.

Questo loro “trasformarsi” in sassi, coralli e sabbia; questa fantastica abilità di cambiare il loro involucro squamoso e rugoso dalla pelle che sembra sfaldata per fingersi uno scoglio fra gli scogli coperto di alghe e parassiti, riesce a strappare un applauso a specialmente quando con tutta la loro pazienza e anche un po’ di fortuna si riesce a vederlo nell’opera di mangiarsi qualche sconsiderato pescetto che lo ha erroneamente scambiato per quello che lo scorfano trasformista aveva scelto di diventare.

Vedere degli scorfani, sott’acqua, è una cosa abbastanza frequente e anche molto appassionante in quanto, vista la sua indole tranquilla si può osservare questo pesce molto da vicino. Allo stesso tempo, però, non si tratta di una cosa tanto facile perché incontrare lo scorfano, qualsiasi dimensione esso abbia e a qualsivoglia profondità, vuol dire anche avere un occhio abituato a individuare forme e colori nel fondale in cui vive uno dei campioni principali dell’arte del mimetismo.

Le differenti specie che vivono nel Mediterraneo permettono vari approcci a tutte le profondità nella fascia costiera. Infatti, appena immergiamo la testa sotto al pelo dell’acqua si possono trovare scorfani neri e scorfanetti ben nascosti fra le pietre dei fondi rocciosi e detritici o alla base della prateria di posidonia.

Scendendo per qualche metro di profondità, poi, si possono poi trovare alcuni scorfani più strani che saranno diversi a seconda del tipo di fondale. Il protagonista indiscusso per chi si immerge nel Mediterraneo in quella fascia compresa fra trenta e sessanta metri di profondità, però è lo spettacolare scorfano rosso il cui nome scientifico è Scorpaena scrofa.

Ora che lo conoscete veramente questo particolare pesce dalle abilità mimetiche, avete il coraggio di dire ancora che lo scorfano è brutto?

Cucinare lo scorfano
Cucinare lo scorfano ischitano

Cuciniamo lo scorfano in umido

Lo scorfano è un pesce commestibile e anche molto buono. In umido si cucina pulendo il pesce e dividendolo in 4 tranci che si cucinano in padella accompagnandolo con acciughe, l’aglio e l’olio e aggiungendo quindi il pomodoro sminuzzato, il sale e il pepe. Vediamo, però, meglio i passaggi per la preparazione della ricetta degli scorfani in umido.

Ingredienti per la ricetta

Per preparare la nostra ricetta avremo bisogno di

  • 1 kg di scorfano;
  • 3 spicchi d’aglio;
  • 1 dl di brodo di pesce;
  • 2 filetti d’acciughe;
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva;
  • Sale e pepe q.b.;
  • 200 grammi di pomodori San Marzano.

Preparazione dello scorfano

Iniziate pulendo lo scorfano a cui asporterete la testa che dividerete in 2 e userete per il brodo. Il pesce, invece, andrà tagliato in 4 tranci. Lavate tutto sotto l’acqua corrente e asciugate.

Sbucciate gli spicchi d’aglio e scottate il pomodoro in acqua bollente, eliminate la pelle, l’acqua di vegetazione ed i semi, quindi sminuzzateli.

Tritate i filetti di acciuga e l’aglio sbucciato, lasciatelo appassire in una padella con l’olio e unitevi lo scorfano. Fate rosolare il pesce in maniera uniforme.

Bagnate il pesce con il brodo bollente e unite la polpa del pomodoro sminuzzata, condite con un pizzico di sale e di pepe e continuate la cottura per altri 15-20 minuti.

Sgocciolate il pesce con una paletta forata e disponetelo su un piatto da portata che avrete precedentemente riscaldato. Fate restringere il fondo di cottura a fuoco vivace e poi versatelo sullo scorfano. Portate subito in tavola ben caldo.

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