Corsa dell’Angelo a Forio e Lacco Ameno Ischia

Le feste tradizionali e popolari si collocano quasi sempre come alcune tra le più affascinanti attrattive di una località turistica. Oltre che per le bellezze paesaggistiche infatti, il nome di Ischia risuona tra le più importanti agenzie turistiche perché capace di gustare abitanti e turisti di una popolarità tutta locale. Una tra le festività più apprezzate è quella della “Corsa dell’Angelo”, che si tiene ogni Domenica pasquale lungo il corso principale di Forio. Questo evento, oltre che animare i fedeli dell’isola, ripopola turisticamente le città ischitane. Tra queste ForioLacco Ameno e Casamicciola Terme diventano contemporaneamente la scenografia di una ritualizzazione amatissima, durante una ricorrenza cristiana festeggiata in tutto il mondo. Numerosi, tra italiani e stranieri, affollano l’isola con canti tradizionali, ai quali si alternano immagini in lingua tedesca facenti riferimento agli avvenimenti che si mettono in atto nel corso della rappresentazione.

La rappresentazione dell’episodio evangelico: una popolarità turistica

Proprio i canti popolari sono il polo attrattivo della corsa dell’angelo, evento durante il quale le parole latine invocano una riflessione particolarissima: “resurrexit sicut dixit, ora pro nobis, alleluja”. Proprio con queste parole si fa riferimento all’annuncio della Resurrezione di Cristo, il quale viene messo in scena con delle statue lignee, che interpretano rispettivamente anche la MadonnaSan Giovanni e l’Angelo, che escono dalla chiesa dell’Arciconfraternita di Santa Maria di Visitapoveri. Per le strade di Forio vengono portate in spalla queste statue, che vengono ammirate dagli abitanti soprattutto dai balconi delle proprie case. L’intera processione è di stampo latinizzante, a causa del tenuto ritmo cadenzato degli inni religiosi in latino volgare finalizzati a salutare l’Angelo inviato da Gesù per dare comunicazione alla Madonna e a San Giovanni dell’avvenuta resurrezione del figlio morto. Il passo più significativo dell’intero rito è proprio lo “svelamento” del volto della Vergine, a causa del fatto che essa rappresenta la consapevolezza umana di una vita ultraterrena, ovvero il fondamento di fedeltà per il Cristianesimo, che crea una distanza dalla religione ebraica. Durante lo sviluppo della corsa, le campane del campanile della Basilica di Santa Maria di Loreto suonano intonando la festa e creando, insieme al tripudio dei cittadini ischitani, un’aurea ricca di pathos intenso e vissuto. A conclusione del rito, i fedeli si augurano buoni auspici per l’anno in corso: una dimostrazione di solidarietà e di forza. Proprio durante la chiusura l’angelo compare: un uomo vestito di bianco avanza a passo lento al centro della folla verso la statua del Cristo risorto, portando con sé uno stendardo con su in cima un pennacchio. Questo stendardo ha una sua funzione infatti, al momento convenuto, lo stendardo viene abbassato lentamente facendo si che il peso non tocchi terra, per l’incapacità di chi lo porta di sorreggere il peso. Si auspica che la prova riesca perché, essendo la popolazione anticamente dedita ai lavori nei campi, non far cadere lo stendardo significa avere un buon raccolto. Colui che riesce nell’impresa, l’anno successivo avrà l’onore di ripetere l’intera cerimonia. L’intera Corsa dell’angelo, come anche la famosa Passione di Cristo del Venerdì Santo, nel corso dei secoli si sono ricoperti di una valenza turistica straordinaria. Il feedback del pubblico è ottimo e garantisce all’isola un Aprile intenso, nonché la nomina di isola più frequentata dell’intera Campania. Solamente l’isola di Ischia infatti, grazie alla sua nota pittoresca, produce 1/3 del P.I.L turistico dell’intera Campania. La Corsa dell’angelo è amata proprio a causa del fatto che paganesimo e religiosità, come in questi tutti i riti dell’isola, s’incontrano in un centro storico frequentato come quello di Forio.



Il pellegrinaggio di Casamicciola

Un evento che accompagna bene la Corsa dell’Angelo, è quello caratteristico del pellegrinaggio della popolazione di Casamicciola verso il santuario di S.Restituita, subito dopo la Pasqua, il lunedì seguente in albis. Proprio la processione, che vede il suo punto di inizio dalla Parrocchia di S.Maria Maddalena, percorre tutta via Ebdomade, fino a raggiungere la piazza di Lacco Ameno, in cui tutte le autorità locali e i commercianti si raccolgono al corteo per condividere canti e preghiere in segno di riconoscenza. Questa processione si ricollega ad un fatto luttuoso avvenuto sull’isola, di cui parla Don Paquale Polito nella sua monografia “Lacco Ameno: il paese, la protettrice e il suo folklore”. Il Don ha spiegato nel suo libro che il pellegrinaggio alla chiesa di Santa Restituita è adempimento di tutti e sei i comuni, che hanno fissato univocamente come data la settimana dopo quella pasquale. Il pellegrinaggio è stato deciso principalmente perché necessitava scandire la vita degli agricoltori che, nei momenti più liberi dai campi, potevano impiegare il loro tempo in ricordo dei defunti e in pieno raccoglimento religioso. Con il tempo però questa usanza è andata gradualmente perduta e, solamente il comune di Casamicciola, essendo un paese vicino e confinante ai campi, ha mantenuto viva questa tradizione del pio pellegrinaggio.

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