Feste e tradizioni a Ischia: costumi e usanze isolane

Ogni popolo ha le sue abitudini e, a prescindere che queste siano legate ad un significato religioso o che siano frutto di un gusto tutto laico, poco importa: se si sprigionano migliaia di colori agli occhi dei turisti ogni costume è ben accetto. L’appeal turistico si edifica molto bene su quelle che sono le feste tradizionali dell’isola d’Ischia, non solo perché l’isola ha un ventaglio di festività molto variegato ma, soprattutto, perché proprio le feste a Ischia richiamano i turisti a prescindere dal fatto che questi siano concittadini o meno. Oltre alle feste patronali, l’isola gode anche di molteplici ricorrenze passate, oggi considerate parte integrante del patrimonio culturale dell’isola più grande del golfo Napoletano.

Gli eventi più seguiti: dall’Actus Tragicus alla festa i S.Michele Arcangelo

Uno degli eventi che sicuramente distingue Ischia da tutte le altre isole, è quella del Venerdì Santo prima di Pasqua. Lungo le strade del comune di Forio, viene messa a rappresentazione la famosa Passione di Cristo, per la quale tantissime appartenenze locali usano vestirsi con abiti dal gusto romano, restando in linea con le tappe della Passione di Gesù.

Corsa dell'Angelo
Foto della “Corsa dell’Angelo”

Quella dell’Actus Tragicus vuole essere una rappresentazione itinerante, capace di rendere partecipe tutto il contesto cittadino e quello turistico. Per chi invece non si facesse coinvolgere particolarmente dagli eventi a sfondo spirituale, nulla di preoccupante: Ischia sa anche essere ludica e popolare allo stesso tempo. A questo proposito citabile risulta essere la ‘ndrezzata di Barano, una zona dell’isola.

ndrezzata di buonopane ischia
Foto da: gruppofolkndrezzata.com

Periodicamente, in corrispondenza del 24 Giugno, all’interno della chiesa di San Giovanni Battista a Buonopane, si aprono le danze in abiti caratteristici. Suoni di bastoni sbattuti per terra si alternano ad un canto rituale molto coinvolgente, rappresentativo della tradizione orale narrante la lunga lite tra due gruppi abitanti proprio a Buonopane e Barano. Canti, colori e musica coinvolgono i cittadini, animandoli di una pace raggiunta molti secoli addietro. Mantenendo aperta la parentesi della tradizione folkloristica, quella della festa a Mare agli scogli di Sant’Anna, risulta avere una rilevanza notevole tra le tradizioni popolari ischitane. Istituita nel 1932, una delle antiche consuetudini dei pescatori di Ischia ponte, diventa parte delle usanze del popolo dell’isola: i pescatori, ogni anno, raggiungevano via mare, accompagnati dalle moglie incinte, una cappella della baia di Cartaromana, con la finalità di omaggiare Sant’Anna.  Il rito voleva essere di buon auspicio per la gravidanza infatti, durante il breve tragitto verso casa pasti semplici a bordo delle imbarcazioni venivano consumati. L’evento oggi praticato, vede alcuni partecipanti vivere una sfilata, che nasce dall’idea di premiare la barca meglio addobbata per l’occasione festiva. Ogni la festa delle barche è una vera e propria competizione, che vede in gara numerose istallazioni artistiche sull’acqua che sfociano in un suggestivo impianto scenografico con l’incendio del Castello Aragonese che chiude la festa. In Chiusura citabile è la scena che incornicia Sant’Angelo il 28 e il 29 Settembre: una processione estremamente seguita dal locali, i quali per due interi giorni celebrano riti dedicati all’Arcangelo più famoso della liturgia cristiana. La processione si svolge a mare, lungo la costa, la quale è resa suggestiva dalle numerose imbarcazioni che seguono San Michele Arcangelo verso al traversata da Punta Chiarito. Lungo il percorso il santo è continuamente accolto da luminosi fuochi pirotecnici e salutato da tutti i proprietari di bar, ristoranti e abitazioni private che occupano il percorso dell’Arcangelo.

Il comune di Forio: la festa della benedizione dei pesci

Nella notte tra il 23 e il 24 Dicembre, alle cinque del mattino segnate dai rintocchi delle campane,  i pescatori di Ischia danno il via alla “assise’ e pisce”, in dialetto napoletano, ovvero la festa del pesce. La festa è di origini antiche e si svolge ogni anni in Piazza San Gaetano, dove tanti turisti e residenti, arrivano per partecipare alla Santa Messa e alla Processione. Questa festa infatti è alla base estremamente religiosa e vuole rimarcare il senso d’appartenenza ad una comunità storicamente nata dalla pratica della pesca. In passato, in assenza di frigoriferi per la pesca, non c’era la possibilità di acquistare il pesce in terraferma, motivo per cui i pescatori iniziavano con estremo anticipo a conservare il pesce pescato che avrebbero successivamente esposto durante la vigilia di Natale. Le morene e le aragoste venivano propriamente tenute nei maruffi, ovvero delle casse in legno con una struttura metallica che venivano calate in mare all’interno del vecchio molto. La possibilità che la cassa venisse danneggiata era molto alta, motivo per cui occorreva molta fede per sperare in una buona riuscita della pesca. Nonostante oggi le condizioni dei pescherecci siano notevolmente migliorate, la festa e la tradizione legata ad essa continua ad essere forte e di buon auspicio. Per omaggiare tutti i pescatori del passato, da diversi anni in piazza Bruschette è nata l’abitudine di servire pasta e fagioli accompagnati da un bicchiere di vino per tutti i pescatori e non solo: la banda musicale accompagna il tutto, fermando questa tradizione nel tempo e nella storia di Ischia.

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