Il Palazzo reale di Ischia: una bellezza incontrastata

Fra le famiglie più antiche dell’isola, i Buonocore, compaiono sui registri parrocchiali sin dalla fine del ‘500. In quest’epoca, la famiglia possedeva parte dei fondi siti sopra i bagni di Fornello e Fontana. Silvestro Buonocore, nel 1648, acquistò altri fondi e ingrandì la proprietà fornendo le basi al nipote Francesco per costruire il palazzo che nel 1735 si erse sulla collina sopra al lago, chiamato comunemente dalla gente del luogo “Casino del Protomedico”.

Palazzo Reale Ischia

In seguito, Francesco Buonocore comprò altri terreni e divenne proprietario di tutta la zona dando al palazzo lo spazio per essere quasi una piccola reggia, il palazzo reale di Ischia. Egli mise a disposizione dei nobili clienti la Villa, traendone importanti guadagni. Così il Casino sul lago divenne una specie di sanatorio lussuoso, dove pazienti ricchi trovavano cure e alloggio sino a coprire ben 200 posti letto lussuosi fra ampie camere, bagni di acqua termale calda e ampi giardini.

Si può affermare che la creazione di questo complesso fu un tentativo riuscito di valorizzare e sfruttare le risorse termominerali dell’isola. Quando nel 1783, Ferdinando IV di Borbone giunse ad Ischia per vedere il conte, suo amico, André Razoumowski, che soggiornava presso il Protomedico per delle cure, il re di Napoli apprezzò moltissimo il palazzo desiderando di possedere quelle meraviglie ma tornò comunque a Napoli ritirandosi nella sua reggia.

Nel 1784, il conte Andrè Razoumowski ritornò ad Ischia per altre cure termali e, il re, saputo che il suo amico era ad Ischia, si recò sull’isola innamorandosi ancora di più dell’isola tanto che nel settembre di quello stesso anno, manifestò a Crescenzo Buonocore, l’affittuario del lago d’Ischia, la volontà di acquisire il lago. Nei 2 anni successivi vi fu il passaggio da Casino alla Casa reale; l’anno dopo, misteriosamente, Crescenzo Buonocore morì.

Il passaggio al re di Napoli

Dopo l’acquisizione della villa, Ferdinando IV affidò all’architetto Carlo Vanvitelli, l’incarico di sistemare l’ex proprietà Buonocore. Terminati i lavori strutturali e la sistemazione esterne, il Casino e la Villa Reale assunsero la loro fisionomia definitiva. Intorno al 1829 iniziarono i lavori sull’aspetto ornamentale della struttura con la collocazione di sculture, elementi decorativi e arredi esterni provenienti da Portici o dal Real Museo Borbonico.

Anche quando Napoli fu governata dal regime francese, la villa fu utilizzata dai regnanti. Infatti, Gioacchino Murat, che successe a Giuseppe Bonaparte e fu re di Napoli per otto anni, spesso vi si rifugiava con la famiglia. Quando Murat dovette fuggire vi successe Ferdinando IV di Borbone, re delle Due Sicilie al quale seguì il figlio Francesco I che utilizzò poco la dimora ischitana, diversamente da Ferdinando II, che fu re di Napoli dal 1831 al 1859. Infatti, sotto il suo regno il palazzo fu ingrandito, fu tracciato il nuovo ingresso e furono costruite le case accessorie. Il re si dedicò anche alla risoluzione di molti problemi dell’isola d’Ischia come la pianificazione del territorio ischitano grazie al botanico di corte Giovanni Gussone. Per creare degli effetti scenografici al Casino, furono realizzate in giardino alcune false grotte rivestite in pietra di schiuma vulcanica; cordoli per delimitare le aiuole; furono inserite specie arboree sistemate in maniera da non ostacolare mai la vista sulle bellezze del panorama.

Nell’estate del 1853, Ferdinando II era in vacanza ad Ischia e decise di trasformare il lago di Villa dei Bagni in porto. Le opere iniziarono subito e un anno dopo, il primo vapore reale fece il suo ingresso nel porto di Ischia anche se i lavori di completamento proseguirono per anni con la costruzione di un faro e di un telegrafo elettromagnetico.

La Villa oggi

Nel 1858 Ferdinando II andò per l’ultima volta a Ischia e l’anno successivo morì. A salire sul trono fu Francesco II che in poco tempo lasciò Napoli a causa di una disperata situazione politica.

La fine del borbonico fu triste per il Casino che fu preda di saccheggi e devastazioni fino a che la Villa reale divenne proprietà del demanio ma rimase per anni in completo abbandono. Finalmente, nel 1865, fu trasformata in una stazione di cura termale per il personale militare e lo è rimasta fino ad oggi con il nome di Stabilimento Balneo Termale Militare a Francesco Buonocore.

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