Leggende ischitane: perfette per la notte di Halloween

La notte più spaventosa dell’anno è arrivata e, si sa, si tratta di una notte di paura, di storie spaventose con protagoniste streghe, fantasmi, orchi e qualsiasi protagonista macabro che possa venirvi in mente, il tutto avvolto dal mistero. Per la notte di Halloween vengono in vostro soccorso le leggende ischitane, degne delle migliori narrazioni di paura che possano venirvi in mente.
Ischia è avvolta da numerose leggende, ancora oggi tenute in considerazione e narrate perché mantengono facilmente vivo l’interesse sia degli abitanti dell’isola che, soprattutto, dei turisti.
Quasi ogni monumento dell’Isola ha una storia interessante alle sue spalle e soprattutto appare magico agli occhi di chi lo guarda, complici i panorami mozzafiato che l’isola offre.
Ecco dunque che abbiamo raccolto per voi alcune delle leggende ischitane più spaventose, nella speranza che queste possano aiutarvi a spaventare i vostri amici ma, soprattutto, a visitare uno dei posti più belli del nostro paese.

Ecco tre delle leggende ischitane

La prima leggenda ischitana che abbiamo pensato per voi riguarda una famiglia napoletana che, durante un’estate di qualche anno fa, aveva affittato un appartamento sulla spiaggia della Mandra.
Questa era una famiglia numerosa: padre, madre e diversi figli, durante uno dei giorni di vacanza la donna tentò di prendere il proprio bambino di pochi mesi dal proprio lettino, ma non vi riuscì, come se questo fosse trattenuto da una qualche forza misteriosa.
A questa situazione già di per sé terribile, va ad aggiungersi l’accendi e spegni delle luci ad intervalli regolari oltre che la visione, nella penombra e da parte di tutta la famiglia, di una figura che gesticolava e intimava loro di stare in silenzio. 
Inutile dire che la famiglia scappò dal luogo, cessando molto prima quello che doveva essere il periodo delle loro vacanze.
La seconda leggenda riguarda invece un ragazzo che diede un passaggio ad una ragazza che faceva l’autostop.
Una volta giunti a destinazione, però, la ragazza dopo un veloce saluto scappò, dimenticando il suo giubbotto sulla moto.
A questo punto, il ragazzo, scelse il giorno dopo di tornare per portare il giubbotto alla ragazza bussando alla porta da cui l’aveva vista entrare ma è qui che il terrore vi farà venire i brividi: la donna che aprì la porta rivelò al giovane che la ragazza di cui stava parlando era morta da anni.
L’ultima leggenda riguarda ed avvolge il Castello Aragonese che, a volte, si popola di rumori, sussurri, figure di nani che diventano giganti, passi e lacrime, senza dimenticare lamenti e risa, entrambi da raggelare le ossa.
Insomma, come avrete ben capito, l’isola con le sue leggende appare avvolta da un mistero avvincente in grado, sicuramente, di accendere la curiosità di molti e invitarli a venire il prima possibile.

La grotta del Mago: tra culti e leggende

La grotta del Mago si trova nel fianco sud-est dell’isola di Ischia e, tra le alte pareti rocciose si trova una piccola caverna in cui i pescatori trovavano rifugio durante le mareggiate, sosta durante la quale molti di loro dichiaravano di vedere un gigante con una lunga barba bianca e fluente, cioè il Mago.
Altri ancora, invece, dichiaravano di vedere tre belle fanciulle, ad oggi descritte nelle leggende come ninfe acquatiche: anche se non ci è dato saperlo.
Quello che sicuramente sappiamo, però, è che la grotta del Mago è un po’ stregata, da secoli luogo di antichissimi culti solari, tanto che i primi esploratori del secolo scorso rimasero incantati dalla fosforescenza argentea che appariva sulle loro mani, accendendo bagliori diamantini negli spigoli delle rocce.
Quello che ad oggi la leggenda ci dice è che i pescatori consideravano quel Mago il loro protettore perché, in seguito alla sua visione, la pesca del pesce risultava più agevole.
Negli anni ’30, inoltre, la grotta divenne protagonista di diverse dispute tra dotti, sia studiosi che dottori ed ingegneri, in particolare si parla di due tedeschi (resi poi italiani dal regime) che, vinti dal fascino della grotta in questione, la esplorarono punto per punto notando nella parte di fondo un cunicolo tagliato nella roccia e tenuto chiuso da alcuni massi che fecero saltare nei giorni seguenti, riuscendo, attraverso qualche sforzo, a far avanzare la propria imbarcazione sbucando in una nuova grotta.
Si trattò di una scoperta inaspettata che finì con l’installazione di una passerella che unisse le due grotte con tanto di illuminazione artificiale in grado di aumentare la visibilità e rendendole entrambe accessibili: questa scoperta e questa realizzazione finirono per creare scalpore in tutto il mondo, la notizia raggiunse infatti anche l’America: tutti sentirono parlare della “grotta d’argento a Ischia”.

Queste sono solo alcune delle leggende ischitane che, come potete notare, sono comunque accompagnate da dati storici ben precisi in grado di rendere, ancora oggi, l’isola un luogo da visitare e di cui godere anche divertendosi

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